Ciao a tutti, sto studiando come portare fuori da un cluster (5.1 enterprise) una grossa VM. Questa è membro di un DAG exchange 2010 che ha circa 1000 mailbox -molto attive- con 2 vmdk da 1 TB di database per le mailbox, 1 vmdk da 1 TB per una partizione di recovery più altri 4 vmdk con il sistema operativo e i log.
L'idea è quella di prendere un server fisico con 1 socket da dedicare integralmente (motivo in breve: i dischi dentro un server costano meno che dentro uno storage), dove installeremmo ESXi con licenza standard. Questa macchina sarebbe ben infarcita di dischi SAS, con un controller valido (mezzo o 1 GB di cache).
In teoria dovrei poter fare una migrazione a caldo anche senza avere storage condiviso, però mi preoccupa sia la dimensione sia l'intenso I/O che fa questa VM. Quindi mi chiedo se, per evitare sovraccarichi a tutta la struttura, sia più sensato spegnerla (le mbx lavorerebbero sull'altro nodo DAG), migrarla e riaccenderla, lasciando a exchange il compito di riallineare i db. Considerando una banda di 500 Mbit/s (50 MByte/s) ci vorrebbe, se non sbaglio i calcoli in cui sono una frana, circa 1 giorno.
Qualcuno ha già fatto migrazioni simili? Come vi muovereste? Ogni consiglio è ben accetto, compreso il "sei fuori come una grondaia"
La mia idea originale, in realtà, era più radicale: installare w2008 e exchange2010 direttamente in fisico (per risparmiare anche la licenza vSphere), unire al DAG come nuovo nodo e, finito l'allineamento, uccidere il nodo virtuale. Si potrebbe naturalmente seguire lo stesso metodo anche se sulla nuova macchina ci fosse ESXi (o, perché no, HyperV) e la macchina exchange fosse una VM, ma sembra che l'idea di reinstallare non piaccia molto e io non so valutare quanto sia oneroso fare una installazione di Exchange...
scusate la prolissità